Il contributo fornisce un’ipotesi di spiegazione del Predicato nominale e dei cosiddetti “complementi predicativi” che possa essere adatta a ragazzi con DSA, che parte non dalle classi di parole (copula, nome, aggettivo) bensì dalla funzione semantica del predicare (dire qualcosa del soggetto). Individua quindi cinque passaggi per chiarire la predicazione nominale: a. la forma usata da apprendenti lingua2 (e dai bambini russi) che abolisce la copula e l’ausiliare, come parole funzionali; b. la frase nominale concentrata su una forma di predicazione senza verbo; c. la relazione di concordanza di numero e genere fra il soggetto e l’aggettivo della parte nominale (cfr. fra il soggetto e il participio legato dall’ausiliare essere); d. la somiglianza di funzioni di parti nominali in forme diverse a seconda del tipo di verbo (è stanco, sembra stanco, e ritenuto stanco); e. la somiglianza di funzione anche nella forma più complessa della doppia predicazione (arriva stanco).