La grammatica è tradizionalmente ambito separato rispetto alla “padronanza linguistica”, sia per come è collocata nella normativa, dove occupa un posto separato dalle 4 abilità, sia a causa del suo metodo, basato quasi esclusivamente sulla classificazione di “parti” (analisi grammaticale, logica e del periodo). Per riavvicinare l’insegnamento della grammatica al suo oggetto (la lingua per come è usata nei testi) bisogna superare il solo esercizio metacognitivo di classificazione e categorizzazione, e osservare il funzionamento dinamico della lingua utilizzando modelli sintattici e semantici come la grammatica dei gruppi sintattici e la grammatica valenziale.
Molti fenomeni grammaticali possono essere letti all’interno della categoria della coesione (come ha già mostrato Luca Serianni nel suo Prima lezione di grammatica), mentre la struttura del periodo in quanto costruzione di legami logico-sintattici rientra a pieno titolo nella coerenza (per Michele Prandi decisamente nell’ambito delle scelte testuali). Per questa via la riflessione sulla lingua può diventare strumento per il raggiungimento di competenze attive di comprensione e di scrittura, compresa quella dell’efficacia.