Una buona teoria non si contrappone alla pratica: è qualcosa che permette di vedere sinteticamente un certo campo d’esperienza, rendendolo intellegibile nella sua varietà, non qualcosa che lo complica a dismisura. Rende ragione della struttura e dei nessi fra le parti, per cui con pochi principi si capisce una molteplicità di fenomeni; non dovrebbe essere qualcosa che oscura l’insieme con la mole delle parti, fino a renderlo irriconoscibile.
Il contributo cerca di mostrare come una cattiva teoria (basata su definizioni imprecise e non verificabili) impedisca di vedere l’oggetto invece che favorirne la comprensione, specialmente quegli oggetti che sarebbero indispensabili per capire veramente come funziona la lingua, ma che spesso non hanno cittadinanza nei manuali scolastici; e come invece una buona teoria possa avvicinare grammatica e competenze di comprensione e scrittura.